domenica 26 gennaio 2014



La cera

L’aspetto sfocato del viso glabro
La cera del candelabro, sciolta e poi rappresa sul pavimento,
Avevano un qualcosa in comune,
forse quel  tanto di giallo e ambra,
che misto al rosato del tramonto comunicava spanne di eternità e di gioia.
Tutto ciò che non posso dirti, lo scriverò su questo candido muro, in faccia all’orizzonte, e dietro il sipario del nostro avvenire.
Aspettiamo insieme, la punta vermiglio del sole, e le bionde nubi dopo il temporale, amore.

mercoledì 22 gennaio 2014



(Per la fogliolina caduta col vento..)

Sai, quel sorriso finale costa molto,
molto più di quanto tu o chiunque altro riuscirebbe mai a immaginare.
Eppure lei forse quel giorno, per qualche stupida ragione riderà.
Ma i fiori, e il cielo, la sabbia e il vento, no.
Castelli aridi e disfatti ci torneranno in mente,
 e con un lieve sospiro noi, insieme, li cancelleremo.
Il lento sommuovere del nostro animo ruiscirà spero a farci ritrovare.
Non si può dare, davvero, un addio ad un muro ghiacciato, od a un raggio di sole nascosto dietro una nube.
Questo, non vorrei mai doverlo ricordare. Ma oggi qualcuno, l’ha fatto riaffiorare dentro di me. E’ una lancia che tortura il mio cuore, che come tutti sanno, non dorme mai, forse, è vero, per non svegliarsi mai. Continua a sognare, mio pesante fardello, e continua se puoi, a non notare i miei singhiozzi affranti, di una vita che non ce la fa più e vuole solo urlare, stanca e delusa dall’arduo, lungo cammino verso il mare, e forse verso te.