lunedì 21 novembre 2011

onirico..


Onirico

Il lato onirico del mondo
Parla, sente di abbracci infiniti,
Di tiepide mani che fremono e cingono
Maglie, vestiti, e chiare fronti assonnate
Che accolgono il lento risveglio, e luce che filtra da fuori.

Il sogno è mare che porta la vita,
Sottesa da un filo di note, di suoni,
Che lievi, raccontano l’io.

Il lato più esterno del fiume, scorre, racconta di prati, di valli e nascoste colline.
Irti selciati, specchiandosi, giocano e arridono a limpide acque, dietro la città, alle spalle del mondo.

martedì 25 ottobre 2011

Cari tutti,

per motivi blogghisti e non da oggi myartyblog si chiama Rhymebrowser! Spero vi piaccia questo nuovo nome..a presto! Raffaxx

venerdì 30 settembre 2011

più - per Giulio


Più

I mille momenti che mi battono in petto
Sono sorsi di vita toccata con mano.
I mille fremiti che mi scuotono dentro
Sono l’animo in panne, che deraglia e si ferma.
La sete del bene più alto –
della luce degli occhi che si alzano al cielo,
delle mani, afferrate al corrimano del cuore, alla balaustra del tempo,
è la sete del senso compiuto, di un giorno a venire, che perso, si pensa, non ritornerà più.

domenica 25 settembre 2011

costruzioni

Vi sono costruzioni gigantesche,
Gigantesche,
Sul modo di sentire,
Sul modo di guardare,
Sullo sguardo alare,
Sulla portata del mare,
E sul fronte eterno di vita e morte.
Vi sono costruzioni abissali,
Impossibili da abbattere,
Costruzioni sempinterne,
Che ci supereranno, che sopravviveranno,
E andranno più in la' dell'onda e del fiume.


lunedì 12 settembre 2011

chiara notte


Chiara Notte

Chiara luce
Muove la notte.
Chiaro lume,
Innalza gli animi.
Chiara notte,
Luna mattina.
Chiara neve,
Ghiaccio scuro.
Piano, scioglie,
Scivola al vento.
Passi, lenti e radi,
Schiudono ciglia,
Battono palpebre:
solo un segno dice il vero –
Calpesta il rumore,
Invade il silenzio.

domenica 4 settembre 2011

Se piangi


Se piangi

E’ come la pioggia. Un po’ come chiudere gli occhi,
provare a respirare,
Sentire il vento scostarti i capelli dal viso.

E’ un po’ come bere un sorso d’acqua,
Come abbracciare un amico caro.

Il riverbero del sole sull’acqua che bacia i flutti,
Il sale sulla pelle e la sabbia fra le dita..

Il pane spezzato,
Lo stereo smorzato,
La tenda che muove, lieve, il disegno del mondo di fuori,
Il vento che abbatte i prati e muove il mare.

Un po’ come provare a credere di esserci rivisti dopo una lunga guerra,
Un po’ come ritrovare un sapore, la mano calda che ti accarezza la fronte,
La battigia e la secca, calcata di sera in un bagno d’estate.

Se piangi, tutto sommato va bene. 

il senso del fiume

Andare contro il senso del fiume, a volte, significa trovare un fiore appena nato in cima alla collina..

sabato 27 agosto 2011

the turnstile - poem


The turnstile


A siren –
The quiet cry
In a silent city
A wailing hero
The echo protracted
The ghost of our fear
The late emblem
Of fail-safe procedures.
Composing our gazes and hearts
And made to bear witness to empty, shuddering stares
A white womanly shadow
The omen of a cold, turnstile embrace.

venerdì 22 luglio 2011

il poetico pensiero di te..

che fende ogni rancore e ogni dolore, che apre ogni sorriso a una nuova lagrima, che affaccia il mio cuore alla notte del sogno, e sveglia il torpore dell'anima. Sempre solo poesia, sempre solo amore, solo te, ed io, che vengo da te.

lunedì 27 giugno 2011

udite udite!

da Settembre insegnerò a Giffoni! Finalmente l'agognato avvicinamento a Salerno! Poi se vi interessa, il 30/6 espongo due quadri alla provincia a Salerno (palazzo della Provincia) orario di massima dalle 5 in poi..vi aspetto!

lunedì 23 maggio 2011

Improvviso Silenzio


sera..questa l'ho presentata al concorso di Rivista Orizzonti - Aletti editore..enjoy:)

L’improvviso Silenzio

Uno strano, lontano piacere
Mi rischiara l’animo, e mi sveglia il cuore.
Un sopito, improvviso silenzio, battito d’ali, onda che mangia la spiaggia.
Fremito, tremito, poi l’alba,
Torna a domare
Il frastuono che ho intorno.
Il dolce sapore di te
Mi legge negli occhi,
Mi conta le stelle,
Mi scuote, e con rabbia,
Ascolto parole dorate
Del frastuono del mare. 
Lontano, nel buio, nel sogno,
Un sospiro, un frammento, un ricordo.
Il fruscio del vento fischia, lungo gli scuri stipiti della porta,
Aperta a metà, socchiusa, del tuo cuore.
Ti guardo, ti sento e respiro.
La luce da dentro traspare.
Affiora, fioco, il lento dolore, la lieve, triste sponda frange i miei flutti.
Da qualche parte, un giorno, lo so,
Staremo insieme.

martedì 12 aprile 2011

anger

Now there's one for you. People say you have to get really angry in order to become a good person..because you forgive others. When they laught at you or tease or when they really make you cross. But are they even aware you're feeling insulted or deprived, humiliated or shunned? It is all a big trick of the mind to even think that? Musing thoughts, spring weather and sunny afternoons..maybe coffee would do.

domenica 27 febbraio 2011

mossi

mossi di nuovo le mani ed il volto
più lieve soffio di brevi parole
si animò e sottili pallidi e lievi tratti del volto alzarono
i battiti di ciglia stupite, e mi aprirono il cuore.

ascent to wakefulness

You notice little things, slight details and you know you're awake, not asleep. All alerts you to reality, the palms, the little trees, the train's hissing doors, its trembling strength, and the harsh rolling of wheels upon the iron railway as it speeds out. Life outside takes shape in spite of itself, and perhaps, in spite of everything else. Green fields, hoses, concrete blocks and half-finished buildings, work sites and container units, rivers, small bridges - and the cemetery in rememberance of WWII soldiers dead in fight. Soon after, a long line of tomato and cauliflower plantations, all covered in plastic film to shield them from the sun. The platform's bench is solid and unmoving, the sole object of your vision, as you cast your weary eyes out. Your undreamt nightmares scare you throughout the day, and at night, the sleep you sleep is full of flowers, brides and rings. If living a meaningless life at times makes you cross, you still get a sense of purpose, waking up, catching the train, going to work and back. Once you're back your energies are drained and you are left, staring out, as electric lines which pigeon adopted as their modern nest pass you by. The broken line, two x-shaped wooden pieces, makes you wonder about older trains, and what went before. What sort of carriage was threading those solitary rails, where were they headed, whose mournful shapes they carried. The thought makes you shiver, and gives you the creeps. But you still wonder. The abandoned warehouses, an open-eyed spectacle of the post-modern era, all revealed and bare, like a faulty body just being inspected prior to surgery, are now encumbered by rampicants and grass makes its way through the creaks of solid clay and the icy cold steel chunks. The empty, leafless trees, thin and fragile, strive to touch the rare cloud. The sun shines, as always, on this old new world.  

il ripostiglio

Anche i tralicci, le staccionate e gli idranti, come le piume al vento, somigliano a te.
Il ripostiglio dismesso con le sue cianfrusaglie è marcio e pieno d'erba muffita. L'uniforme verde e la luce d'emergenza (una di due, verdi anche quelle) in posti distinti della casa, sopra e sotto. Il tappeto blu ancora ti aspetta. Godot, inerpicatosi su di un ramo, declama l'Odissea. Ma Ulisse, pronto, ha pronto il suo cavallo di Troia, preso a prestito dai Cretesi. Enea, stanco, guarda Cervantes, che ride, e torna al galoppo. La bici di primo mattino ti porta, nel cuore, più vicino a me. Mi raccomando, il casco! Ah, si, per favore, vammi a fare un caffè..

notte accesa

Caldo vento, sogno, fumo, aria spenta, laccio sciolto.
Lucida polvere e ovattati silenzi, lunga notte, scuro mattino.
Lieve si alza, ali di ferro e ghiaccio, si libra immobile, per ore, sospeso.

Poi, la lunga discesa verso posti ormai raggiunti, prima distanti.
Cala la sera, dopo il tramonto, e tiepide braccia abbracciano i mille ritorni amorosi.

lunedì 21 febbraio 2011

books i've read recently

Kafka - The Process

Anita Brookner - Strangers

Chuck Palahniuk - Fight Club

different but a great read!

 Cheers,

Rafx

sabato 15 gennaio 2011

C'era

C'era un lago, un ponte, un prato.
C'era acqua, legno, e fiori.
C'era azzurro, verde, viola.
C'era il tempo e c'era il vento,
C'era il sole e c'era il treno.
C'eri tu, c'ero io, c'eravamo, c'era Dio.
C'è la fronda che si staglia,
C'è la maglia che si bagna,
C'è la fronte, c'è il sudore,
C'è la penna e c'è l'amore.

porto

Porto il mio sguardo
Fuori dal tempo
Fuori dai sogni,
senza sgomento.

Porto il mio cuore,
colmo di sole,
vicino al tronco,
dolce di mare.

Porto il respiro,
porto il mio abbraccio,
porto i vestiti, i panni e l'impaccio.

Porto la voce, la mano,
le stelle, e l'odore del mare.

gocciola goccia

Lenti risucchi
gorgoglii sopiti
lucide nuvole
splendida neve.

Gocciola goccia
bagnami gli occhi al primo mattino,
e dimmi se vivo.

Dimmi che vivo, respiro ed odoro,
Tocco e rifletto, mangio e poi smetto.
Dormo un insonne, insidioso avvenire,
Grido in silenzio, e torno a dormire.

Quando la pioggia ritornerà,
Gocciola goccia, gocciolerà.

dal lato del mare

Dal Lato Del Mare

Devo stare dal lato del mare
Per guardare con occhi velati
Il lungo viaggiare
Che ci offre il sereno.

Dove trovo la sponda del mare
Trovo il ramo e lo sguardo solare
e le fronde che bagnano il mare.

Devo dire di stare nel mare
Quando scura la fronte e ciglia increspate
mi descrivono luci e bagliori
dalla riva del mare.

Devo andare sul lato del mare
per saggiare la sabbia dorata
e scagliare le pietre, e scagliare le pietre,
per sempre, sul mare.