martedì 9 marzo 2010

non a te

Non a te, ma per te,
ho scritto.
Un'altra poesia, per te.
E devo averlo pensato, per te.
Perchè dall'incavo dell'occhio
al pugno della mano,
il mio cuore si trasfonde in te.
E ho dipinto, tele e tele,
colori e colori e fiotti di lacrime che mi riempiono gli occhi.
E ogni goccia di colore, e di sudore, parla sempre di te.
E ho urlato e sbattuto forte la porta, la mano sulla cattedra,
e asciugato il pennello sulla spugna, colato pittura e scolato i piatti.
Ho preso treni, letto libri, scritto alla lavagna e parlato a telefono; e son salita su tutti i taxi,
italiani e inglesi, ma nessuno mi riporta da te.
Sola in casa, guardo fuori.
Mi affaccio al balcone, prendo i panni,
cucino, faccio il caffè. Lo bevo, ne faccio dell'altro per gli altri.
E con il guadagno dei compiti corretti a bimbi che amano il gioco e lanciano palline di carta,
compro vestiti, calze, scarpe, colori, tele, pennelli. E faccio i capelli, e vado al cinema e al teatro.
Ma voglio sempre solo te, che un giorno, spero, capirai, e forse, sorriderai.

vanno e vengono

Come sul treno
la porta incagliata
il meccanismo rotto
del pensiero si ferma.
Lo stantuffo del cuore
guarda il mondo
e mi dice di te.